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      Consideratelo, compatitemi, ma vi prego di non tentar di consolarmi in risposta. Addio.
     
     
     
      820
     
      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
     
      Vienna 3 Marzo 1755.
     
      Non ho mai tremato, amico veneratissimo, nel prender la penna per scrivere a voi come oggi faccio. La nostra veramente degnissima contessa d'Althann ci ha abbandonati per sempre. Una febbre "reumatica infiammatoria" le aperse le porte dell'eternità sabato scorso alle undeci della notte, due del corrente, sesto dell'infermità. È stata assistita come ha meritato: ed è morta come ha vissuto, cioè adempiendo (sempre presente a se stessa) tutti gli uffici e di cristiana e di madre. La serenità che ha conservata sino agli ultimi istanti ci ha convinti che noi e non essa in questa funesta separazione siamo gli oggetti di pietà. Il dolore di questa perdita è universalissimo. Non vi parlo di quello della sua famiglia e del mio. Una vera non interrotta ed irreprensibile amicizia di ben ventiquattro anni non si separa senza violentissime scosse. Argomentate dalle nostre quelle ch'io risento, e rendete un giusto contraccambio di compassione al vostro.
     
     
     
     
      821
     
      A FILIPPO DI ROSENBERG - VENEZIA
     
      Vienna 8 Marzo 1755.
     
      Il distinto merito della signora Caterina Gabrielli, qui universalmente riconosciuto, ha supplito all'inefficacia dei debole sostegno a cui l'Eccellenza Vostra l'aveva appoggiata. Ella piace senza limitazione ad ogni spezie di persone: ma a nessuno quanto a me, che rispetto in lei la cagione che mi ha procurato l'onore de' venerati comandi dell'Eccellenza Vostra.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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