Le ho offerto quanto io vaglio: so che l'offerta è assai scarsa, ma non v'è debito che stenda le sue ragioni oltre la misura delle facoltà.
Siamo stati assai vicini a perder per sempre la signora contessa di Rosemberg. Una mortale difficoltà di respiro l'ha condotta fin sulle porte dell'eternità. Da quattro giorni in qua ha considerabilmente migliorato: ma io non ho ancora il coraggio di cantare il trionfo. I medici sono incerti fra un polipo o un'idropisia di petto; io temo più l'ultima. Conservi l'Eccellenza Vostra gelosamente se stessa e conservi a me l'autorevole sua padronanza, mentre pieno d'ossequio e di rispetto mi sottoscrivo.
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AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
Vienna 10 Marzo 1755.
Confesso che mi riduco troppo tardi al doloroso ufficio di condolermi con l'Eccellenza Vostra dell'improvvisa irreparabil perdita che abbiam fatta della veramente degnissima signora contessa d'Althann: ma non dubito che considerando Vostra Eccellenza lo stato in cui mi ha lasciato un colpo così funesto ed inaspettato, non mi perdonerà solo la mia lentezza ma mi giudicherà certamente oltre ogni speranza sollecito. Non basta una virtù comune per ridursi ad esacerbar, trattandola, una così recente, così profonda e così dolorosa ferita. Tante e tante grazie ricevute, tante e tante grandi qualità ammirate: una servitù, un'amicizia, un abito di ventiquattro e più anni sono nodi, veneratissima signora principessa, che non si spezzano senza terribili scosse. Povero signor principe!
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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