Il nostro Tenerelli è sempre eguale a se stesso. Il Ciel lo benedica. Raccomandiamoci ai miracoli del padre Cangiano, che vi prego riverire a mio nome. Voi conservatevi quanto sapete, abbracciate per me le sorelle, e credetemi.
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A GIUSEPPE TANZI - MILANO
Vienna 21 Aprile 1755.
L'offerta gentilissima dell'amicizia e padronanza di V. S. illustrissima è la più efficace consolazione ch'io saprei propormi dopo la funesta perdita che abbiam fatta dell'onoratissimo nostro signor abate Negri. Nell'atto di condolermi seco sinceramente di questa, accetto l'altra con le proteste della più viva riconoscenza, ed in riprova di ciò le accludo la procura ch'ella richiede, onde possa continuare a favorirmi nelle mie esazioni: ed a fare all'incontro quell'uso della mia (per altro limitata) facoltà, che crederà più opportuno. Il bilancietto de' nostri conti per tutto l'anno scorso 1754 è esattissimo: e con la picciola cambiale di fr. 78 : 29, già pagatami dal signor baron De Aguilar, il nostro dare ed avere si trova in pari sino a tutto lo scorso decembre. Mi eserciti co' suoi comandi, e mi creda con la dovuta perfettissima stima, di V. S. illustrissima, cui prego darmi un cenno della ricevuta pecunia.
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AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
Vienna 21 Aprile 1755.
Il mio silenzio, veneratissimo Fracastoro, non è negligenza ma difetto di valore: non ne ho ancora abbastanza per parlar della mia perdita, né per trattenermi in altro soggetto. La sola premura di saper nuove d'un amico del vostro peso può efficacemente occuparmi, e mi occupa.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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