Ma, caro amico, io non son buono per agente o per esattore, onde convien che vi sia qui persona che solleciti i pagamenti, che conservi il denaro e lo rimetta a tenore degli ordini di costì. Io ho pregato intanto il signor Riesch, banchiere assai celebre in Vienna, il quale per farmi cosa grata manderà intorno uno de' suoi subalterni, riceverà il denaro, darà le corrispondenti ricevute, e conserverà la somma radunata per darne conto. Pensate che questo è un rimedio provisionale e che il signor Gerbault convien che abbia un libraio suo corrispondente in Vienna, al quale possano indirizzarsi i sottoscriventi. Nel programma è nominato il libraio dell'università: ma io non so chi sia questo prossimo: e sin'ora non mi ha dato alcun segno di vita. In somma tutto quello che potrà giovarvi il mio credito, vedete che non si risparmia: ma l'opera materiale eccede la circonferenza delle mie cognizioni, della mia abilità e del mio genio: onde valetevi de' capitali de' quali io posso disporre.
Io sono tormentato per l'edizione parigina delle opere mie. Che Domine le trattiene? Ditemene almeno qualche cosa. Sono sensibilissimo all'onore che vorreste farmi della dedica d'uno de' rami. Ma questi sono incensi dovuti a' figli della fortuna, ed io non vuò metter la falce nella messe altrui. Farò uso più legittimo della dedica che mi avevate destinata applicandola ad uno degl'illustri sottoscriventi. Intanto comandatemi e credetemi con la dovuta perfettissima stima.
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AD ALESSANDRO BOGINO DI VINADIO - TORINO
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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