Voglia il Cielo che scoprano essi in me qualche facoltà incognita a me medesimo onde convincerli con l'opere della rispettosa servitù mia: siccome spero convinta l'Eccellenza Vostra della costante venerazione con la quale sono stato tanti anni e sarò fin che viva.
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A GIUSEPPE BONECHI - LISBONA
Vienna 24 Maggio 1755.
Fin dal secolo passato, cioè fin da quando eravate in viaggio a cotesta volta, mandai al signor Fabrini una mia risposta alla lettera che lasciaste nel partir di Firenze, e faceva conto che questa precorrendovi aspetterebbe il vostro arrivo in Lisbona: ma due vostre, una del 4 e l'altra del 18 febbraro, non me ne parlano affatto: onde penso di non proveder la presente d'alcun protettore.
Mi congratulo con voi e con me delle clementi e benigne accoglienze di cui vi ha onorato cotesto benefico adorabile sovrano: e non dubito che i vostri talenti ed il vostro zelo distinguendosi nel real suo servizio ne accrediteranno le mie premure. Se mai la mia buona sorte vi presentasse qualche destra occasione di farlo, non trascurate, vi prego, di esprimere gli umili, grati e sommessi sentimenti dell'animo mio: dite che le pubbliche testimonianze della generosa propensione di così gran principe sono il premio più illustre de' miei sudori: e che la mia vanagloria d'accordo con la mia riconoscenza non si stancherà mai d'esaltarle.
Da questo regio ministro portoghese mi fu ordinata una "licenza" per l'Ezio: ma non poté egli dirmi a qual solennità se ne destinava la rappresentazione: onde io fui costretto ad evitare ogni espressione che ne determinasse l'uso più ad uno che ad un altro giorno.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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