Parla in essa il profondo rispetto del riverente scrittore: e ciò ch'ei dice è per qualunque stagione.
Addio, caro signor Bonecchi: ecco il tempo di radunar tutte le forze del vostro ingegno per vostro e per onor mio. Non è timore questo mio incitamento (vi conosco e son sicuro), ma è avidità di conferir qualche cosa al servizio di cotesto generoso monarca, e di lusingar così la giusta invidia ch'io vi porto di poterlo venerar da vicino.
Addio di nuovo. Conservatevi, riamatemi, comandatemi e credetemi.
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A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
Vienna 24 Maggio 1755.
Questa volta, riverita signora contessina, disfido tutto il vostro ingegno a difendervi. Parte di Gorizia una dama vostra amica e mia conoscente, e voi non l'incaricate né pur di un saluto per me, sapendo ch'ella viene a Vienna dove son io, né potendo dubitare delle molte occasioni ch'ella avrà di vedermi! A questo colpo io non era preparato, e prima di persuadermene affatto ho tormentata con le mie replicate richieste più e più volte la signora contessa Cobentzl, sperando pure ch'ella ritrovasse finalmente nella sua memoria la dimenticata commissione. Ma son vane lusinghe. La dama costantemente asserisce che non mi avete né pur nominato: e per maggior mia confusione giurerei che modestamente ella si ride della mia mal collocata sorpresa. Or vantatemi, se ne avete il coraggio, la vostra costante amicizia: ostentate l'insopportabile dispiacere di trovarvi lontana dalle persone a cui ne avete fatto dono: predicate che vi son sempre presenti: e che mentre ne ricevete una lettera ne vorreste un'altra in cammino: ma pensate ad accordar così belle proteste con questa così poco naturale dimenticanza, che rassomiglia tanto al disprezzo.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Bonecchi Gorizia Vienna Cobentzl
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