Non son mio, riveritissima signora principessa, come ella crede, e per far questo salto conviene accordar tanti pifferi, che non è così facile impresa il venirne a capo. Non tutto si può scrivere: ma sia intanto Vostra Eccellenza sicura ch'io non abbandono mai questo pensiero, e che le ragioni che mi obbligano a differirne l'esecuzione mi rendono più degno di compatimento che di rimprovero. Il non potersi approfittare immediatamente d'un così sincero, generoso e cordiale invito quale è quello di Vostra Eccellenza è una disgrazia, non un delitto.
Abbia cura del mio degnissimo signor principe. Io gli sto nel cuore, e non ardisco di supplicar Vostra Eccellenza di rivederlo a mio nome, parendomi impossibile che possa farsi senza una funesta reminiscenza. Conservi principalmente se stessa e mi creda il più grato, il più rispettoso ed il più costante de' suoi ammiratori, come sono.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
Vienna 24 Maggio 1755.
Cominciava a temere che la mia Nitteti si vergognasse di comparire alla Corte di Madrid, e che per cammino si fosse nascosta in qualche romitorio, risoluta di fare ivi vita solitaria. Partì da Vienna il dì 20 dell'ultimo mese dell'anno scorso, e a' 20 del corrente maggio io non sapeva ancora dov'ella fosse. Vedete bene, caro gemello, che dopo cinque mesi eran giusti i miei timori. Lode al Cielo che ha pur ritrovata la strada e che gode ora appresso di voi il comodo e delizioso alloggio di cui, come amoroso padre, l'ho provveduta in compenso della corta provvisione di merito ch'ella ha potuto ritrarre dallo scarso erario paterno.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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