Ma sia questa o sia la voglia di perfezionarmi la vera cagion che vi ha mosso, io ve ne rendo egualmente, signora contessina gentilissima, le più vive, le più rispettose e le più sincere grazie, assicurandovi che dove a voi piaccia di conservarmi cotesta parzial disposizione dell'animo vostro, tutti i felici auguri che vi compiacete di farmi saranno perfettamente adempiti.
La Pachecco è a Mannersdorf, dove la sua madre, il Ricci, l'ambasciatore di Venezia, i maestri di cappella, i cantori, e le delizie aquatiche e terrestri di quell'ameno soggiorno spero che la ricompenseranno del filiale eroismo d'aver abbandonato così sollecitamente Milano. L'eroismo è più grande di quello che credete, perché tutti han disapprovata la fretta dell'inaspettato ritorno, e l'ottimo stato di salute della buona contessa di Montesanto non poteva per ora mettere in agitazione la tenerezza della nostra pellegrina. Dunque quelle lagrime vi han commosso? Io non posso secondarvi perché ne ignoro la sorgente: e mi limito all'ammirazione del vostro buon cuore.
Vi supplico de' miei teneri abbracci al mio caro signor tenente maresciallo, e di mille e mille rispettose memorie al signor generale Harrchs, che mi è fuggito improvvisamente di mano, scarico delle ultime numerose commissioni che gli avea preparate. Mi rallegro con voi che l'abbiate racquistato, e spero che il medesimo vi assicurerà dell'ossequio, della amicizia e della costanza con la quale io sono.
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A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
Vienna 12 Luglio 1755.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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