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      Ma qual mediocre prudenza può consigliar mai a comprar l'altrui col proprio danno?
      Il bilancetto ch'io vi raccomandai nella mia antecedente degli svantaggi e de' profitti del meditato viaggio è il consigliere che dee determinarvi o al moto o alla quiete. Conservatevi quanto sapete; l'esigono da voi non meno il cieco che l'illuminato principio; e più d'ogni altro il vostro.
     
     
     
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      AL GENERALE PICUALQUES - MILANO
     
      Vienna 21 Luglio 1755.
     
      La gratissima vostra scritta da Milano sul termine dello scorso giugno mi fa provare un poco d'invidietta che giunge fino ai confini del peccato esclusive. E chi non invidierebbe la dolce e tranquilla vita che voi menate costì cangiando così spesso di situazione, e sempre (come si suol dire) di bene in meglio? Felice voi che potete e sapete farlo! Io (forse per colpa mia) o manco, o parmi di mancare (che forse è peggio) e della scienza e delle facoltà necessarie per imitarvi. E quando penso seriamente a farlo, subito quella buona donna della ragione a forza di massime, di combinazioni e di sillogismi mi balza in un ginepreto di ostacoli di tal fatta, che il fastidio di superarli mi par prezzo esorbitante dell'opera: onde mi rimango di qualunque impresa, e ristagno miseramente nel mio pantano. Il nostro reverendissimo padre guardiano è ben di setta differente della mia: ei fa della salute quello che un prudente padre di famiglia suol far del danaio: che vuol dire non lo scialaqua, ma ne fa uso: persuaso saviamente che la ricchezza inutile equivale alla povertà.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Luglio Milano