Se io per mia buona sorte mi ritrovassi una volta nel vostro convento, non disperarei sulle tracce di religiosi così esemplari di superare alla fine la mia invecchiata irresolutezza. Ma non voglio disseccarvi affatto con più lunghe ciance quella invidiabile pinguedine che vi andate procurando con le vostre deliziose peregrinazioni. Addio dunque, carissimo fra Lumaca: incensate per me l'adorabile guardiano e nelle vostre pie occupazioni non vi dimenticate del vostro fedelissimo Musa.
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AL CANONICO VINCENTI - VARSAVIA
Vienna 23 Luglio 1755.
La gentilissima lettera di V. S. illustrissima data di Varsavia il dì 4 del corrente mi ha infinitamente consolato con la desiderata novella del meritato provvedimento dato dalla giustizia di questa augustissima sovrana alle rimostranze della eloquentissima Fraüle Kinner. Qual che ne sia stata la cagione il conte di Kaunitz non me ne aveva informato: ma io ho creduto di far cosa grata ad entrambe le parti assicurando il ministro de' sentimenti di contento e di riconoscenza co' quali mi veniva comunicata da Varsavia l'ottenuta grazia. Egli ha mostrato di compiacersi dell'ufficio, ed ha soggiunto che l'effetto delle sue premure ha superato le sue speranze: non già per il merito della causa ma per le difficoltà che s'incontrano in ogni Corte quando si tratta di revocar risoluzioni già prese. Prego V. S. illustrissima di congratularsi anche a nome mio con cotesta signora del felice esito delle sue istanze: e di assicurarla ch'io sospiro occasioni nelle quali le mie premure possano attribuirsi quel merito che in questa non possono.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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