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      I meriti che han peso in Parnaso son d'una categoria troppo differente da quella che bisogna per giovare altrui, ed alle mie usurpazioni non è permesso di distendersi altrove. Questa, riveritissimo signor abate, non è maschera di modestia, né pretesto di pigrizia: la mia premura in secondar la sua lo convincerà della seconda di queste verità, e desidero che il suo merito mi difenda dalla vergogna di convincerla della prima.
      Dopo una lunga conferenza col signor cavaliere Alberti, suo buon amico e giusto conoscitore de' suoi talenti, della sua coltura e del suo carattere, si è concluso che un beneficio è l'oggetto men difficile al quale dobbiamo aspirare: ma l'opera dee cominciare indispensabilmente in Firenze, altrimenti non solo non si seconderebbe la presente, ma si fabbricherebbe un ostacolo insuperabile per le speranze future. Convien dunque che il signor abate ristringa in un memoriale la sua dimanda; che lo incammini per la strada battuta di cotesto signor auditore della giurisdizione, e che si adoperi così per far venire legalmente il suo nome a Vienna. Una efficace lettera del signor cavaliere Alberti al signor conte di Richecourt appoggerà in questo ordinario medesimo le istanze sue: e quando l'affare sia ridotto in Vienna, non si trascurerà qui da noi alcun mezzo utile a farlo riuscire. E se mai fossero troppo tarde le nostre premure per il benefizio presentemente vacante non dee il signor abate sgomentarsi, essendo questa una messe che frequentemente rigermoglia. Mi auguro di non essergli amico inutile, gli sono gratissimo d'aver pensato così vantaggiosamente di me, e pieno della dovuta stima mi protesto.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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