In Roma non s'impiega che al tre, o poco più: qui posso impiegarlo al 5 per cento, onde senz'altro esame ho risoluto di appigliarmi al partito, il quale rimedia nel medesimo tempo ai pericoli eventuali che voi temete. Sicché fatemi subito rimessa in Vienna de' ducati napoletani nove cento per mezzo del signor Belloni, riverendolo e pregandolo se bisogna a nome mio: e se egli ha difficoltà valetevi d'altro banchiere, ma non differite.
Fate nel tempo medesimo che il signor Argenvillières, in virtù della lettera a lui diretta che vi accludo, mi faccia subito rimessa parimente in Vienna di tutto il denaro del quale mi è debitrice la sua cassa, dedottane la spesa del vino ultimamente commessa, e trecento scudi romani ch'io voglio che rimangano sempre nella cassa medesima per i bisogni impensati che possano occorrermi in Roma a riguardo mio o vostro o della nostra casa.
Se la spesa del vino non fosse fatta ancora, si ritenga una somma discreta, ma non si differisca perciò la rimessa per aspettare occasioni d'avvantaggiarsi nel cambio, perché si perde intanto il frutto di queste diligenze nell'ozio del danaro.
Vi accludo la copia d'una lettera scritta, lungo tempo fa, ad un prete; se non è questa quella che richiede la principessa Borghese, non so quale altra potesse essere. Riverite intanto la degnissima donna a nome mio, e ringraziatela della sua parzialità per me, della quale son convinto e confuso per varie strade.
Se avrò tempo di farlo, vi accluderò anche una lettera di ringraziamento per il padre Cangiano.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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