Intanto che si faccia questa crisi conservatevi voi, caro amico, per guida e modello de' penitenti, e rendete amore alla perfetta affettuosa stima del vostro.
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A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
Vienna 11 Ottobre 1755.
Non gridate, riverita signora contessina, sulla tardanza della mia risposta: non è colpa mia: e se la fosse ne son punito. Una dolorosa villeggiatura, un poco più lunga di quello ch'io m'era proposto, mi ha reso debitore a tutti i miei corrispondenti.
Il generale d'Althann mi ha costretto, a forza di gentilezza, a non interrompere l'invecchiato costume di passar qualche parte dell'autunno in Moravia: ed io non ho potuto onestamente difendermi. Figuratevi, signora contessina gentilissima, quante memorie serene abbiano potuto risvegliarmi tutti gli oggetti di Joslowitz e di Frain, che non eran resi famigliari dal costume come quelli di Vienna, che hanno perciò perduta qualche parte della loro funesta efficacia. Avrebbe bastata questa ragione per avvelenar la mia villeggiatura, ma per compimento di piacere hanno congiurato il freddo, le pioggie, i venti ed i miei flati ipocondriaci a rendermela insopportabile. A dispetto di tante opposizioni della natura io ho posto in uso l'unico rimedio che ho saputo trovar nel mio caso: cioè di non restar fermo in alcun luogo. Ho corso continuamente: ho fatto visite in quei contorni, che non avrei mai imaginate: ed eccomi finalmente nella mia solita, se non ridente, almeno meno violenta situazione.
O voi, o il mio caro signor tenente maresciallo, o tutti e due nel tempo medesimo spero che darete presto alla luce qualche nuovo rampollo; la voglia del mio ritratto è un segno indubitato di gravidanza.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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