Per me ne ha infinito dopo l'onore mi ha procurato de' venerati caratteri dell'Eccellenza Vostra. Desidero che non gli siano inutili le offerte ch'io gli ho fatte di quanto vaglio, che, detto fra noi, non è molto. Oh povera Lisbona! Oh gran Ferdinando! Io sono la con la dovuta rispettosissima stima.
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A FLAMINIO SCARSELLI - ROMA
Vienna 11 Dicembre 1755.
Le gentilissime espressioni di V. S. illustrissima, il cortese dono col quale è a lei piaciuto distinguermi, e l'interesse ch'io debbo prendere nella lodevole sua cura di promovere la gloria del coturno italiano, temerei che avessero potuto sedurre il mio giudizio nella prima frettolosa lettura ch'io feci delle sue nuove tragedie, se la seconda meno impaziente e più considerata non mi avesse convinto del vero intrinseco valore delle medesime. Io me ne congratulo seco, e sono persuaso che il pubblico, rendendo giustizia al suo merito, seconderà il voto mio. Mi somministri ella intanto le occasioni di ubbidirla e di mostrarle la grata e perfetta stima con cui sono.
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A LUIGI BANDINI - ROMA
Vienna 15 Dicembre 1755.
Non solo la gentilissima sua lettera che già da più settimane, e poi il suo Silla che non prima di ier l'altro mi pervenne, ma la vantaggiosa descrizione che l'avvocato mio fratello mi avea da lungo tempo fatto de' colti suoi talenti e dell'amabile suo carattere aggiungono considerabil pregio all'acquisto dell'amicizia sua, che, spogliato ancora di queste circostanze, mi sarebbe stato gratissimo; onde, dopo avergliene offerto il dovuto sincero contraccambio, corrispondo alla franca sua stimabile fiducia con quel candore che tutti gli autori dimandano per non ottenere, toltone que' pochissimi (fra' quali considero V. S. illustrissima) che non si trovano nella deplorabile cecità d'arrossire d'esser uomini.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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