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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
Vienna 12 Febbraio 1756.
Son superbo, gemello carissimo, di trovarvi così sensibile ai solletichi ch'io vi faccio, siccome voi confessate nella vostra del 18 dello scorso gennaio in proposito della signora Gabrielli. Intorno al merito particolare e distinto di questa giovane tutti i voti sono concordi: e voi ne avete costì nel nostro signor conte di Rosenberg un testimonio di peso, che potete esaminare a vostro talento. La commissione che mi date di scandagliare i sentimenti di questa virtuosa a riguardo del disegno che avete di fornirne cotesto real teatro, mi trova molto novizio e alieno da questa specie di maneggio: pure l'ho esattamente eseguita. Che non si farebbe per un gemello?
Lo scandaglio si riduce a sapere se la virtuosa vuole: se può: e quali condizioni desideri. S'ella voglia accettare un così invidiabile onore è soverchio il dimandarlo, poiché ogni uno fa e farà giustamente a gara per ottenerlo; ma in lei si aggiunge allo stimolo comune l'impazienza di conoscervi personalmente, essendo essa persuasa che a forza d'osservanza e d'attenzione potrebbe meritare dalla vostra parzialità la comunicazione di quei lumi nella sua professione, che ormai non possono sperarsi altronde. Sicché il primo punto non trova inciampo.
S'ella possa è articolo che ne trova anche meno: poiché non solo ella può, ma può a tenore del vostro comodo: ed eccovene la spiegazione. Si trova la signora Gabrielli impegnata in questo imperial teatro ancor per due anni: ma avendo risoluto ultimamente la nostra augustissima padrona di far tacere la musica teatrale nel corso della presente guerra, ha avuta la parziale clemenza di far sapere alla suddetta virtuosa che sebbene il suo contratto non termini che fra due anni, le concede la libertà d'impiegarsi altrove, quando non voglia rimanere in ozio.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Febbraio Gabrielli Rosenberg Gabrielli
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