Confesso che ho fatto gran fondamento sulla protezione del carnevale, che non dovrebbe avervi lasciato il tempo per riflettere alla dilazione delle mie lettere: ma giacché quando si tratta di farmi male cambia natura anche il bel sesso, risolvo di meritar per l'avvenire per la soverchia quegli insulti che mi sono ora tirati addosso per la scarsa diligenza. Vi supplico di dare per me un tenero abbraccio alla cara metà, e di prendere pazientemente in espiazione delle vostre ingiustizie l'indiscreta lunghezza di questa lettera, mentre io affrettando co' miei voti il mercoledì delle Ceneri per cessar di tremar tanto per la vostra salute, con la solita invariabile rispettosissima stima mi confermo.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 16 Febbraio 1756.
Insieme con la vostra del 29 dello scorso gennaio ricevo il bilancio del signor d'Argenvillières. In due punti differisce dal vostro. Primo, voi supponete ch'egli mi abbia rimessi soli scudi 500, e la sua rimessa è stata di scudi 750; secondo, voi mi date debito di scudi 15 a titolo di donativo, e il signor d'Argenvillières non fa parola di questa partita. Accomodate voi queste due differenze, e i bilanci confrontano perfettamente.
La Maestà dell'augustissima padrona nell'ultima sua gravidanza fece scommessa col primogenito del principe Dietrichstein, ch'ella partorirebbe un'arciduchessa. La vinse, come sapete, ed il perditore, per pagare la picciola discrezione che dovea, immaginò di far esprimere in una figurina di porcellana il proprio ritratto atteggiato col sinistro ginocchio a terra, e presentante con la destra un picciolissimo foglio, di cui v'includo un esempio, che mi è riuscito d'un terzo più grande del vero.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Ceneri Febbraio Argenvillières Argenvillières Maestà Dietrichstein
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