È necessario che sappiate che quando fu presentata all'imperatrice la novella principessa, ella esclamò: "Oh poveretta, la compiango: mi rassomiglia come due gocce d'acqua". Io richiesto dal perditore feci a nome di lui i quattro seguenti versetti, che non meritavano lo strepito che se n'è fatto.
Io perdei: l'augusta figliaA pagar mi ha condannato:
Ma s'è ver che a voi somiglia,
Tutto il mondo ha guadagnato.
La cantata, di cui sentite parlare in Roma, sarà un piccolo componimento di tre arie e un coro, cantato in occasione del parto suddetto dall'arciduchessa Marianna con due sue dame. Non ve ne ho parlato perché son miserie che sfuggono fra le dita, e non ve lo mando perché mi dite esser già costì. Se non da altro, dal titolo ch'è La gara, riconoscetelo per nipote. Mi dispiacciono i catarri domestici, e sospiro di sentirli debellati. Aspetto le nuove del Gluck, vi abbraccio e sono il vostro.
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A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
Vienna 19 Febbraio 1756.
Con la carissima vostra del 31 dello scorso gennaro ricevo il bilancetto de' nostri conti sino a tutto dicembre prossimo passato. Veggo da quello ch'io rimango creditore della vostra cassa in conto nuovo di scudi ottanta sei e baiocchi 51 moneta; e rincontrando perfettamente tutte le vostre con le mie partite, non mi resta che rendervi grazie della vostra diligente amicizia ed augurarmi una volta la facoltà di contraccambiarvi in qualche parte.
Sono curiosissimo dell'esito che avrà in Roma la musica del nostro Gluck. Egli ha una vivacità particolare nello scrivere: e secondo il presente gusto, che mi dicono regnare in Roma, io non dispero che possa contentar cotesto pubblico.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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