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      Contento di aver soddisfatto in qualche parte a tanti miei debiti, fui sorpreso coll'elegante e ricco dono d'una preziosa scrivania, gravida di medaglie d'oro, che insieme col contenente oltrepassavano il valore di 1000 zecchini. Onde la mia ragione è fallita, non essendo mai più possibile ch'io metta in pari i crediti co' debiti miei. Non si rappresentò l'anno scorso perché la compagnia era debole, e quest'anno i terremoti hanno colà impedito ogni pubblico spettacolo.
      Vi accludo una mezza dozzina di ritratti che richiedete, persuaso per altro che non vagliano il dispendio della posta. Difendete, vi prego, con la damina per cui me ne ricercate le mie oltraggiate bellezze. Conservate gelosamente gli acquisti di salute che vi è riuscito di fare, mentre io parlo qui di voi col conte Fleming, parlate voi costì di me con chi potete, memore della rispettosa tenerezza con cui sarò sempre.
     
     
     
      938
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 19 Aprile 1756.
     
      Nella vostra del 3 del corrente m'avveggo con qualche rimorso d'aver dubitato oltraggiosamente della vostra perizia aritmetica, e trovandomi ne' giorni pasquali, vi rendo solennemente il credito pregiudicato, rimettendovi per la correzione della particella degli scudi quindici ammessa dal signor d'Argenvillières alle mie antecedenti. - Io sono dell'avviso del Lazzarini intorno all'impressione del vostro Trattatino: e son poi della mia, cioè che il sommo degli spropositi d'uno scrittore è quello di far imprimere a proprie spese. Bisogna essere iniziato ne' misteri de' Sosii mercenari per escir con l'ossa sane da questa specie di traffico.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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