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      Caro Migliavacca, detto così fra noi, io ho pochissimo concetto di cotesti vostri stampatori. L'edizioni di cui fin'ora si vantano non escono punto dall'ordinario: e non sono atte a solleticar la mia vanità. La povera carta impalpabile, i minuti caratteri, le forme economiche, ed il mendicato fasto de' miseri ornamenti non lasciano sperar prudentemente eleganza e magnificenza da loro. Non riconoscete voi stesso le influenze della lesina nel loro progetto medesimo? Lasciate il decente margine ad una pagina dell'ottavo e ditemi di qual rame può esser capace se non se d'un paesino di tabacchiera? Ma concludiamo.
      Una edizione che poco o nulla si distingua dalle innumerabili che pur troppo vi sono delle opere mie, non esigerà certamente la cura mia. Quando se ne intraprenda una che possa tentarmi, io manderò un esemplare di Parigi da me attentamente corretto. Darò la mia Poetica d'Orazio, e conserverò per questa edizione ciò che andrò frattanto per avventura scrivendo: consiglierò su quanto sarà richiesto, e presterò finalmente all'impresa tutta quella mano che per me si possa, senza esigere da chi l'intraprende il minimo contraccambio. Conosco anch'io che una ristampa di tal sorte richiede dispendio considerabile: ed io non spero né consiglio che alcuno abbia questo coraggio. Parmi però senza allucinamento d'amor proprio, che mercé l'universalità della nostra musica, abbia questo libro il vantaggio d'esser di qualche uso a tutte le nazioni, e però meno incerto d'ogn'altro di raccoglier associati in ogni angolo della terra dove sia conosciuto il nostro teatro.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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