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      L'acquisto d'un amico del suo valore val bene la tolleranza di qualche interno rimorso su l'insussistenza del titolo che me lo procura: onde non aspetti ch'io m'affatichi a disingannarla, fintanto che nelle occasioni d'ubbidirla non mi somministri ella i mezzi di stabilire in buona coscienza questo usurpato possesso.
      Se mette ella a conto di suo debito la giustizia che si rende alle leggiadre sue poetiche produzioni, sarà ben presto oppressa dalla folla de' creditori, de' quali vien minacciata dalla fecondità de' colti suoi e felici talenti.
      Io con sua pace protesto d'esser tanto fra questi, quanto ambirò sempre di confessarmi.
     
     
     
      957
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 19 Luglio 1756.
     
      Il nostro signor Guglielmi mi comparve avanti ieri in camera in aria sana e ridente, ed ha sofferte con pazienza esemplare le minute interrogazioni della mia fraterna, affettuosa curiosità intorno allo stato di vostra salute. Son contentissimo della relazione, e vi auguro perseveranza. - Non saprei Se 24 o 30 ducati napolitani fossero l'annua ricompensa del signor Tenerelli per l'esazione di cui era incaricato. Vorrei potermi dimenticare anche il suo nome. Continuate a procurarmi questa felicità a qualunque discapito, e gradite in compendio tutta la sostanza d'un abbraccio prolisso. Addio.
     
     
     
      958
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 26 Luglio 1756.
     
      Sono rifinito dallo scrivere lettere inutili, ma inevitabili; onde accuso la vostra dei 10 di luglio col bilancetto, di cui vi darò conto quando mi sarà pervenuto quello del signor d'Argenvillières.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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