La prego di scrivere al suo corrispondente in Venezia di non valersi in avvenire della strada della posta per incamminarmi involti di questo volume. Questo è contro i buoni principii del commercio. Ho dovuto pagare a peso di lettere il libro, i cartoni e il cannello di latta, quattro fiorini e sei quarantani: sono un prezzo troppo esorbitante d'un libro di questa mole. Le rendo nuove grazie del dono, e pieno di rispetto e di stima sono.
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A MADAME BIANCHI - MILANO
Vienna 26 Luglio 1756.
Le sole occasioni nelle quali io mi risento degli angusti limiti della mia fortuna sono quelle nelle quali mi riconosco insufficiente a compiere il debito universale di tutti gli uomini, cioè di porger la mano al merito ed al bisogno de' nostri simili. La patetica vostra lettera del 6 del corrente mi ha fatto amaramente riflettere a questa mia poco felice condizione rappresentandomi le disgrazie d'una famiglia, a cui le disgrazie medesime danno tutto il dritto di esigere l'assistenza d'ogni uno, ma particolarmente la mia, aggiungendosi nel mio caso la legge dell'amicizia a quella dell'umanità. Ho pensato lungamente come supplir con l'industria al difetto del mio potere: mi sono informato minutamente da' ministri esperimentati ed onesti delle strade che potrebbero tenersi per ottenere qualche annuo sussidio dalla Corte; ed ecco quello da che tutti concordemente ho ritratto.
Il presentar qui una supplica senza il sostegno di cotesto signor conte Cristiani è lo stesso che sacrificare un foglio di carta alla dimenticanza.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Venezia Luglio Corte Cristiani
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