Sarei superbo che questa specie di merito attestasse all'Eminenza Vostra la sommessa rassegnazione ed il profondo rispetto con cui sono.
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A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 1 Novembre 1756.
L'ultima vostra obbligantissima lettera mi ha sorpreso ed afflitto con l'infausta notizia della nostra comune perdita fatta nella persona del signor conte di Vinadio, che io del tutto ignorava. Fra le vostre riflessioni, che ne aggravano il danno, io aggiungo quella del vostro dolore, che mi figuro e partecipo.
L'edizione delle opere mie, fatta ultimamente in Parigi, è la più corretta di quante fin ora ne sono state pubblicate, e dalla mia lettera, che l'editore vi ha fatta imprimere, potrete assicurarvi che sia la più fedele e compiuta. Per incominciare intanto gli altri nove volumi che mi augurate, è già stata rappresentata nel Real Teatro di Madrid una nuova mia opera, che ha per titolo la Nitteti; e, mi dicono, con una magnificenza che sorpassa l'idea di quanto in questo genere si è fin ad ora veduto. Tanto meglio; con questi puntelli non si rovina.
La guerra, che voi credete che dovrebbe scacciarmi di Germania, mi vi chiamerebbe, s'io ne fossi lontano. Cento quaranta mila Austriaci ben contati, che saranno nel corso del corrente mese in Boemia, mi fanno desiderare la vicinanza del teatro dove si balla. Il re di Prussia ha già sentito a Loboschitz il peso delle nostre sciabole, e si ritira con tutte le due armate, non so se per ispiccare qualche salto o per conservarsi alla stagion de' fiori.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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