Ed in fatti (benché non se ne sappia positivamente il motivo) attribuisce il pubblico a questo oggetto la venuta del conte Lucchesi, che dal campo di Bodin si è trasportato già son tre giorni in Vienna. La tanto lodevole quanto (ma non per sua colpa) inutile spedizione del maresciallo Browne per liberare i Sassoni, la svantaggiosa capitolazione di questa partenza del re di Polonia per Varsavia, i piccioli vantaggi conseguiti da' nostri nella ritirata de' nemici, la partenza delle truppe austriache da' Paesi Bassi, e tutti i manifesti pubblicati dalle due parti, sono nuove troppo viete per annoiarne fuor di tempo l'Eminenza Vostra. Il sicuro intanto è che l'augustissima padrona avrà fra poche settimane in Boemia centoquaranta e più mila combattenti, tutti suoi. La casa d'Austria non è mai stata così formidabile. Le pubbliche speranze de' buoni son ben fondate. Le bacio la sacra porpora e sono.
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A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
Vienna 13 Novembre 1756.
La stimatissima vostra del 29 dello scorso ottobre non si slontana punto, gentilissima signora contessina, dal lodevole costume di farvi sempre creditrice. È un'ottima precauzione: per ogni buon rispetto è sempre ben fatto di prevenire. È massima esperimentata dal re di Prussia, e le belle credono che le massime regie convengano perfettamente a' loro gabinetti, ne' quali non si tratta che di dominii, di conquiste, e talvolta d'usurpazioni. Io che non son nato a regnare, mi regolo con principii diversi, ed asserisco naturalmente che vi lagnate a torto, non avendo io né defraudata né ritardata alcuna risposta alle vostre gentilissime lettere, che inspirano diligenza col piacere che mi producono oltre l'obbligo che m'impongono.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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