Pagina (1161/1548)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Vienna 8 dicembre 1756.
     
      Rispondo a due vostre lettere, le quali, benché scritte l'una dopo l'altra con la distanza d'un mese, essendo l'una del 18 ottobre e l'altra del 17 novembre, pure son giunte a me quasi nel tempo medesimo, non so se per soverchia pigrizia della prima, o per straordinaria diligenza della seconda. Comunque la cosa vada eccomi a darvi conto delle vostre commissioni.
      In proposito del duetto vi dico che voi siete troppo compiacente a voler secondare tutti i capricci de' nostri cantori: io che non son di molte miglia così buono come voi siete, da che ho cominciato a scrivere poesia per musica ho chiusa e inchiodata, anzi murata la porta de' cambiamenti di parole. Si starebbe freschi se ogni grillo di una ninfa teatrale, d'un Adone boschereccio, o d'uno stitico maestro di cappella dovesse decidere del merito della poesia, e fare comporre le parti d'un edificio, come se fossero fatte a vite! Voi che vi trovate in questi malanni, ditemi se non vi par necessario di metter qualche freno all'enorme libertà di questa gente. Non crediate, gemello amatissimo, che tutta questa predica sia poca voglia di lavorare o di compiacervi: per liberarvi da simile tentazione vi accludo il duetto cambiato non solo in una, ma in due maniere: non v'è cosa che non mi piaccia, quando piace al mio caro gemello: ma è bene di scuotere un poco la vostra soverchia bontà, affinché non sia sempre la vittima dell'incontentabilità degli stravaganti. Se vi avessero detto qual era la ragione che faccia desiderar mutazione nel duetto avrei procurato di adattarmi al desiderio altrui; ma così alla cieca conviene indovinare, ed io son ben mediocre poeta, ma niente affatto profeta.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Adone