Ed in grazia della sua rispettosa condescendenza, con la quale desisterebbe dalla pretensione del titolo di prima donna nella suddetta seconda scrittura, ambirebbe in vece che vi si trovasse espresso alcun altro titolo d'onore come quello di virtuosa di camera, o semplicemente di virtuosa in servigio delle M.M. L.L. Cattoliche, al sovrano arbitrio delle quali, come al vostro fino e giusto discernimento, si rimetterà pienamente in quanto alla distribuzione delle parti in questo intervallo: sperando ella con l'attento impiego che farà di tutta la sua limitata abilità, di giungere a meritarsi qualche benigno riguardo.
Dovrei ora esprimervi la gratitudine, il rispetto e le preghiere della signora Gabrielli per la continuazione del vostro parzial favore: ma se mi dilungo, parte la posta senza la mia lettera. Onde figuratevele. Vi aggiungo solo che fate un buon acquisto, il quale fra le vostre mani crescerà a dismisura: perché vi è gran panno da tagliare.
Il signor conte di Kaunitz vi abbraccia teneramente, gratissimo alle vostre affettuose espressioni. Il mio naso è confuso dalla vostra generosità. Ma è tardi. Addio. Il resto ad un'altra lettera. Intanto credetemi ad ogni prova.
1006
AD ANTONIO FILIPPO ADAMI - FIRENZE
Vienna 29 Aprile 1757.
Mi accorgo evidentemente dall'ultima riveritissima di V. S. illustrissima che il disiato dono d'invidiabili talenti ed i preziosi acquisti d'una indefessa ed esquisita coltura non suppliscono al difetto della pratica, meccanica esperienza. Ella forma giudizio d'oggetti lontani: e le avviene lo stesso che in un teatro avviene agli spettatori, che mai non hanno messo il piede sul palco, né veduto mai il di dietro delle scene.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Gabrielli Kaunitz
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