Finalmente ieri una staffetta del campo con lettera del 28 aprile ci ha assicurati che il duca di Haremberg con 20.000 in circa e Königsegg con 32.000 erano già uniti a Braun, onde contando ciò che egli avea deve essere forte d'oltre 80.000 uomini. Il conte di Serbelloni intanto facea costeggiare con un grosso corpo quelli di Schwerin e Bevern che andavano marciando uniti come per unirsi al re. Il mirabile è che in questa confusione non sia rimasto tagliato né pure un posto de' nostri.
Voi vedete che ogni momento potrebbe sentirsi qualche fatto strepitoso. Ancorché non fossimo stati ne' quartieri d'inverno non era possibile impedir l'ingresso al nemico, perché non si può avere un'armata in ogni punto di così gran circonferenza; ma si sarebbe potuto più facilmente farlo pentire d'aver tentato. Voi vorreste sapere gli autori di questa indolenza, ma io non li so. So bene che il duca Carlo di Lorena, Braun e Serbelloni gridano da due mesi per uscir in campagna. Addio, conservatevi e credetemi.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
Vienna 5 Maggio 1757.
A dispetto d'una buona dose de' miei affetti isterici, d'una quantità di faccenduole noiose, e del rischio di seccarvi, io non ho potuto resistere alla compassione che ieri mi ha fatto il nostro povero Porpora, che venne a pregarmi di accompagnar con una mia la sua lettera che vi accludo. È cosa veramente da piangere, caro gemello, il vedere un uomo di quel merito nella sua professione ridotto alla positiva mancanza del pane quotidiano, dopo le note disgrazie della Sassonia donde egli ritraeva una certissima pensione, che bastava almeno a nutrirlo.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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