Che felice mortale!
Addio, gemello adorabile, conservatevi gelosamente, e riamate il vostro.
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AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
Vienna 1 Agosto 1757.
Dal signor conte di Potenza mi fu reso tre giorni fa un veneratissimo foglio dell'Eccellenza Vostra scritto di Napoli il dì 28 maggio: e benché vecchio d'oltre due mesi ha per me avute tutte le grazie della gioventù, come pegno inaspettato di quella continuazione di generosa parzialità di cui l'è piaciuto sempre onorarmi, e di cui (bench'io non debba né sappia dubitarne) è ben dovuto di tratto in tratto qualche nuovo argomento alla mia costante fiducia, la quale, se non è bisognosa di sostegno, è ben meritevole di ricompensa.
Il povero cavaliere ha dovuto soffrire un lungo esame dall'insaziabile mia curiosità intorno alle più minute circostanze che riguardano la venerata persona e dell'Eccellenza Vostra e del degnissimo signor principe suo consorte: ed a me è paruto per questo mezzo di scemar considerabilmente la rincrescenza di una così lunga separazione: alla perpetuità della quale io non sottoscrivo, come fa l'Eccellenza Vostra. Vo sempre rivolgendo in mente un viaggetto in Italia: sempre mi compiaccio nel figurarmi di respirare un'altra volta, almeno per qualche tempo, l'aura salubre e ridente dell'ameno Sebeto, e di passar felicemente i giorni nella vivace invidiabile sua compagnia, dalla quale la dura parentesi di tanti anni non ha potuto ancora divezzarmi.
Il nostro caro gemello, non sa e non è obbligato a sapere ciò che bisogna per far figliuoli: perciò ne commette con tanta felicità. Le mie Muse dopo tanti parti ed aborti sono ormai annoiate di così incomodo mestiere.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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