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      Sino al ricever l'ultima sua, non era pervenuto a mia notizia se non se il sonetto dell'Ombra dello Schwerin; e questo mi avea così occupato della sua viva e poetica imagine, e della maestà de' pensieri e delle espressioni, particolarmente del primo terzetto, che ha saputo prendere il primo luogo e difenderselo nel mio giudizio contro gli altri suoi fratelli, che per altro non glielo han lasciato senza contrasto. Non solo non mi era stato fatto parte di questi componimenti da' nominati letterati, ma non ho potuto né pure rintracciar da loro indirizzo per rinvenirli. Ho fatto ricorso agli stampatori del paese, e così ne son venuto a capo. Ho trovati in una raccoltina la bellissima sua canzone corteggiata da cinque sonetti, ed in un'altra più picciola tre sonetti soli, fra' quali quello misterioso della verga e dell'arco, e due che non so se derivano dalla sorgente medesima, ma lo meritano almeno. La nota che accludo disegna il contenuto di ciascuna delle due raccolte ed i princìpi de' componimenti onde son formate. Io son superbo del giudizio che feci de' rari e colti talenti del mio signor conte Florio già da tanti anni; egli ha perfettamente avverati i miei presagi, ed io me ne congratulo con me stesso, con l'Italia e con lui.
      Il mio sonetto non ha altro di bello che la verità, che voleva oscurar qualche maligno con attribuire a puro miracolo il nostro trionfo per iscemarne il merito al vincitore. Per altro il sonetto non è la mia propensione: io mi corico di mala voglia su questo letto di Procuste; ed è miracolo quando n'esco con l'ossa sane.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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