Se volete metter le mie Muse di buon umore datemi nuove più allegre della vostra salute: considerate il mio naso come vostro schiavo per tutta l'eternità: e riamate il fedelissimo vostro gemello.
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A GIUSEPPE BONECHI - FIRENZE
Vienna 2 Novembre 1757.
Anche più del lungo digiuno, in cui m'avete tenuto, di vostre nuove, me ne rincrescono le cagioni. Desidero che almeno, quando io abbia a soffrir di nuovo il primo svantaggio, non proceda da' vostri incomodi.
Ho letto, fatto legger a monsieur Laugier, e vi rimando colla sollecitudine che prescrivete il vostro Pastor guerriero, a cui auguro la gloria di procurare al suo autore le reali ibere munificenze. Non ho più riveduto monsieur Laugier; onde rimetto alla sua risposta il giudizio che ne avrà fatto. Il mio non si dilunga punto dalla dovuta stima in cui ho sempre tenute le vostre produzioni. Il ragionarvi sopra richiederebbe o l'essere insieme o scrivere trattati: il primo caso non ispero, e mi manca il tempo per il secondo.
I luoghi notati coi numeri, 1, 2, 3 e 4 potrebbero per avventura irritare la gerarchia militare. Tocca alla vostra prudenza il decidere se bastino a raddolcirli le risposte che si trovano nel corso del dramma.
Il numero 5 vi avverte di fare inchiesta di qualche scrittore di credito che si sia valuto della parola eramo in vece di eravamo; gli scrupolosi non l'ammettono.
Il sonetto è ottimo, il signor generale Carlo Colloredo è qui da molto tempo. E se io non finisco partirà la posta senza questa lettera: onde in fretta v'abbraccio e sono.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Muse Novembre Laugier Pastor Laugier Carlo Colloredo
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