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      A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
     
      Vienna 28 Novembre 1757.
     
      Con la gentilissima vostra del 12 corrente ho riso della vostra agitazione per lo sbaglio occorso nel nostro bilancetto a tutto giugno. Lo sbagliare è qualità umana, ed io ve ne ho mai creduto esente. Oltre di ciò nella vostra del 14 marzo scorso accusate a me la partita omessa, onde non vi era mai pericolo di conseguenza erronea. Vi sono tenuto della vostra amica delicatezza, che fa il più vivo ritratto del vostro onorato bel cuore.
      Il 12 del corrente il nostro marescial Daun con tre attacchi vigorosi s'impadronì di Schewedeinitz. Il 22 con tredici attacchi batté pienamente innanzi Breslavia l'armata comandata dal principe di Bewern dentro le sue orribili e insuperabili trinciere, prova di valore della quale da molti secoli non abbiamo esempio. In questo momento giunge notizia che il comandante medesimo principe di Bewern è stato fatto prigioniere da' nostri; ma non ancora si sa in quale occasione. Sarei più lungo, ma vado a veder passare, preceduto da una processione di postiglioni, il general duca d'Ursel, che porta formalmente la nuova. Addio, caro amico; comandatemi, e credetemi.
     
     
     
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      A MATTIA DAMIANI - VOLTERRA
     
      Vienna 12 Dicembre 1757.
     
      Ebbi avanti ieri il piacere d'una visita di cui mi onorò il signor avvocato Moneta, che ho ritrovato esattamente quale sempre si era V. S. illustrissima compiaciuta descrivermelo nella gentilissima sua dello scorso novembre. Abbiamo lungamente ragionato di lei, e deplorate le ingiustizie della fortuna regolatrice di quanto dovrebbe dipendere dalla ragione.