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      È bene che alcuno venga in persona ad avvedersi delle false idee che da lontano sogliamo formarci delle Corti e de' falsi raziocini che per necessaria conseguenza se ne deducono. Egli ha ben aggiunto sproni al mio desiderio di esserle utile, ma chi mi aggiungerà facoltà?
      Il trattatino di mio fratello è De Lege Regia, assai latinamente scritto, e guernito di non comune erudizione. Quando capiti costì, ella me ne comunicherà il suo giudizio. Si conservi intanto, e mi creda a qualunque pruova.
     
     
     
      1031
     
      A LEONARDO MARIA DEL RICCIO - FIRENZE
     
      Vienna 12 Dicembre 1757.
     
      Dal signor commendatore Ricci mi fu ieri inviato il prezioso dono di cui V. S. illustrissima mi onora, nel quale oltre il proprio intrinseco valore sono oggetti per me di compiacenza, di gratitudine e di rispetto ed i molti distintissimi meriti del donatore e l'obbligante sua cura nel farmene parte. Consapevole ed ammiratore di tanti pregi ond'ella si adorna, non avrei però potuto prepararmi alla sorpresa della sua perizia nella lingua alemanna. Continui a sorprendermi con la difficile scoperta di qualche abilità in me di servirla e mi creda con vera stima.
     
     
     
      1032
     
      AD ANDREA ADOLFATI - GENOVA
     
      Vienna 12 Dicembre 1757.
     
      M'obbliga quanto deve, cioè moltissimo, la cortese memoria del gentilissimo mio signor Adolfati di cui mi fa prova la carissima sua del 26 di settembre, che non saprei per quale inciampo non è pervenuta alle mie mani se non che quattro giorni sono. Io mi auguro il piacere della sua presenza, memore di quello che ne ritrassi: e non trascurerei le occasioni che mai potessero presentarsi di procurarmelo.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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