Che lascerete a noi poveri sventurati fantocci, se tentate usurparci fino l'ipocondria? Mi consolo che a vostro dispetto non potrà mai riuscirvi. Io sento per prova che le vostre idee tetre mi risvegliano più l'imagine di chi le scrive, che della miseria umana. Ed in vece di disgustarmi della vita, mi persuadono a conservarla per esser lungo tempo con lo stesso invariabile rispetto.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 13 Febbraio 1758.
Dal freddo latino che voi esagerate nella vostra del 28 gennaio argomentate qual sia stato il teutonico che quest'anno ci ha corteggiati con ostinazione straordinaria. È ben vero che sotto la protezione di queste benefiche stufe e d'un mantello badiale di mia invenzione, e non abbandonando mai la mia se non per ricoverarmi in altra non meno tiepida abitazione, posso assicurar senza iperbole ch'io non son informato de' rigori dell'inverno se non se per la relazione, avendolo molto veduto e poco o nulla sentito. Da due giorni in qua i ghiacci e le nevi han cominciato improvvisamente a dileguarsi e tutto il paese è divenuto un pantano. Questo cangiamento, che annuncia la buona stagione, affretta i preparamenti bellicosi, fra' quali bollono queste agitate regioni. Non si veggono per le strade che soldati di nuova leva, bagagli, artiglierie, munizioni, ed altre gentilezze destinate alla distruzione del genere umano. Domine finiscila, diceva l'abate Manerici cadendo per le scale. Conserviamoci e speriam bene, avendone fondamenti assai solidi. Voi intanto riamatemi, abbiate cura di Barbara che cordialmente abbraccio, e credetemi.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Febbraio Manerici Barbara
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