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      Vi prego dunque, caro fratello, di parlarmi meno che potete di questa fetida materia, adoperando intanto quei mezzi che la vostra prudenza e la vostra pazienza vi permettono di porre in esso. Ma non fate conto sulla mia, perché appresso di me la repugnanza di masticar questa specie di colloquintida supera di gran lunga le speranze del frutto che se ne potrebbe ritrarre.
      Viva il signor abate Onorj! Che dite degli uomini? Oh povera umanità!
      I Prussiani han tentati tutti i nostri posti avanzati, e sono stati respinti per tutto. Dicono che a Schwaidnitz l'assedio non è formate, e gli assediati fanno sortite con gran danno degli assedianti. Il governo di Dantzica ha richiesto un presidio russo ed a quest'ora l'avrà probabilmente. Addio. Conservatevi con la sirocchia e credetemi.
     
     
     
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      A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
     
      Vienna 1 Maggio 1758.
     
      Due vostre lettere, benché di data molto differente, mi sono state rese quasi nel mese medesimo, una dalla posta e l'altra dal signor conte Goveano (il quale per parentesi è già alloggiato in un ottimo reggimento, e potrà spiegare i suoi talenti nella corrente campagna). Questo cavaliere per evitare gl'incomodi della dogana ha lasciato a Mantova l'esemplare delle opere mie dell'impression torinese, per farlo venire con occasione più comoda e sicura. La mia curiosità non è impaziente, onde aspetterà tranquillamente il tempo necessario per appagarsi. Intanto io l'ho punito di questa specie di burla tenendolo lungamente sotto un minuto, diffuso ed esattissimo esame intorno allo stato vostro e d'animo e di salute; e mi son consolato nelle aggradevoli notizie che ne ho ritratte.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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