La lista delle circostanze che corre intorno è la seguente. Prigionieri fra granatieri e moschettieri intorno a 2.200, ufficiali 26, cannoni 6, bandiere 4, cavalli da rimonta 1.200, carri di munizioni da bocca presi 150; carri di polvere a' quali si è appreso il fuoco e son saltati in aria intorno a 600. È naturale che i morti, i feriti, i disertori ed i dispersi compiscano all'incirca il numero totale di questo corpo andato in fumo.
      In questo istante mi recano la notizia che il re di Prussia ha abbandonato Olmütz. Le carte sono ancora in tavola, ma le nostre sono migliori, onde non son temerarie le nostre speranze. Addio.
     
     
     
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      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
     
      Vienna 8 Luglio 1758.
     
      Il piacere di scrivervi che oggi mi seduce non è contaminato dal timore di seccarvi senza necessità, caricandovi forse d'una lettura inutile in mezzo alle vostre occupazioni. Il nostro arcivescovo Migazzi mi ha sollecitato di farlo per rendervi ragione d'una mancanza di risposta all'ultima lettera che gli avete scritta; e per dirvi nel tempo stesso mille gentilezze a suo nome.
      La vostra lettera giunse in Vienna appunto nel tempo che il nostro prelato si trovava lontano occupato nella visita di questa diocesi: una pericolosa febbre lo assalì a mezzo del suo giro, l'obbligò a condursi prima del tempo stabilito in questa sua residenza. L'incomodo diventò infermità pericolosa, che ci ha fatto temer di lui. Replicate cavate di sangue, senapismi, ed altre maledizioni di questa razza, o più tosto la Providenza che ha secondati i nostri voti, han finalmente debellata la febbre, della quale presentemente è libero: ma rifinito considerabilmente per essersi battuto contro il male e contro le medicine.