Non v'informate della mia discola salute: abbiate cura della vostra e credetemi eternamente.
1055
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 10 Luglio 1758.
È degno di considerazione il maneggio succeduto in Conclave intorno alla pubblicata esclusione del cardinale Cavalchini; e veramente tutti gl'indizi concorrono a corroborare il vostro argomento, ed io ne son quasi convinto. Desidererei che la grande tiara toccasse al nostro Paolucci, ma per le note ragioni timeo quia, vereor ne. Or vedete per l'amor di Dio come i poeti sono capricciosi: io non so levarmi di capo il cardinale Portocarrero. So ch'egli è ministro ed oltramontano; ma a dispetto di queste solenni nullità so che è comunemente amato ed in credito d'uomo prudentissimo e di ottimo costume, so che per questi e non per altri titoli (senza averlo egli ambito) si trova capo, arbitro e dispositore di 21 e più voti, so che il felice tenore della sua fortuna non si è mai fin ora smentito, e so finalmente che (a rispetto d'un uomo che ha incominciato a portar collarino a 60 anni) era molto maggior paradosso il figurarsi ch'ei potesse giungere dove è giunto, che il crederlo capace di superare il poco che gli rimane dell'intrapresa carriera.
Il re di Prussia abbandonò Olmütz, come vi scrissi. Lasciò alcuni pochi cannoni e mortari, le tende del campo assediante, e mille altre cose che non poté trascinarsi dietro. Il nostro Daun lo seguita gravemente con la sua solida falange, e lo fa corteggiar da vicino da 25 in 30.000 uomini di truppe leggiere.
| |
Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
|
|
Luglio Conclave Cavalchini Paolucci Dio Portocarrero Prussia Olmütz Daun
|