Esaminata la marcia, richiamò il Daun il suo valoroso esecutore e ritornò alla sua tenda, non meno edificato che sodisfatto della compiacenza prussiana. Le disposizioni ch'egli andava intanto facendo intorno al nemico sullo stile di quelle di Olmütz, si crede che disobbligassero alcun poco i Prussiani e che, scandalizzati della poca nostra civiltà, pensassero di andarsene senza prender congedo. Ma comunque ciò fosse, la notte del 25 al 26 ordinò Daun al colonnello Vela di passar l'Elba con 800 Croati e di assalire un ridotto guarnito di artiglieria e di truppe a difesa del campo nemico. - Il bravo Vela esegui, attaccò, prese il ridotto e l'artiglieria, trucidò e mise in fuga i difensori, che, creduti nemici nel campo prussiano, furono molti uccisi dai loro e comunicarono a quelli in vedetta il proprio spavento; il quale non so se cagionasse, ma affrettò certamente la fuga di tutta l'armata prussiana verso la Silesia, per la strada di Nahot. La staffetta che ieri venne da Königsgratz portò che si sentiva grande strepito d'artiglieria fra Nahot ed Opochna. Forse il nostro Laudon con le truppe leggiere era alla coda del nemico. Oggi ne saremo istruiti. Intanto conservatevi, riamatemi e credetemi.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
Vienna 19 Agosto 1758.
La vostra letterina breve e misteriosa del 17 dello scorso luglio, data d'Aranjuez, unita alle nuove che da cotesta reggia purtroppo pervengono e si spargono fra di noi, mi fanno concepire la situazione dell'animo vostro e di tutti i buoni sulle circostanze della salute dell'adorabile vostra sovrana.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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