Or vi prego d'illuminarmi, perché questi fenomeni non son naturali. Eccovi un altro siroppo dal quale non saprei come liberarvi: mandatelo giù, e poi rendetelo se il vostro stomaco non lo abbraccia: ma in nome di Dio rispondete, o fate rispondere.
Il signor cardinale Alessandro Albani, il quale non è mai stato meco in commercio di lettere, mi scrive con gran premura in questa settimana, e vuole che in virtù delle nostre tenerezze pubbliche e notorie io vi raccomandi per cotesto real teatro il signor Giuseppe Tozzi, musico soprano, ch'io non conosco, non ho veduto, non ho inteso, né ho saputo fin ora che fosse nel numero di noi altri miseri mortali. Ditemi per carità come posso io negare di scrivere una lettera ad istanza d'una colonna della Santa Madre Chiesa Cattolica? Ditemi per misericordia a che cosa vi obbliga una raccomandazione che non pretende d'esser secondata se non quando s'accordi col vostro vantaggio? Ditemi per compassione che cosa vi costa di rispondermi, o farmi rispondere due parole ch'io possa mostrare per mio discarico?
Addio, caro gemello, se sapeste come io vi ho nel core! Abbiatemi almen cura. Addio.
Questa lettera intendo che sia la lettera di raccomandazione per il Tozzi: onde non ne aspettate altra nelle forme, che moltiplichi la seccatura.
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A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 26 Agosto 1758.
Placatevi, amatissimo signor Filipponi; martedì scorso dai signori Schmithmer, pubblici banchieri di Vienna, mi fu mandata in casa una cassetta con due esemplari, l'uno in quarto e l'altro in ottavo, entrambi legati, della ristampa torinese di tutte le opere mie, franco di tutte le spese di qualunque specie.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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