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      Ma sopratutto guardatevi di non pungere il Serrao confutandolo e di non tirarvi addosso brighe letterarie che sono per lo più il vituperio degli studi e degli studiosi. Poche notizie potrei darvi che a voi giungan nuove; nulla di meno risponderei alle richieste quando l'esigesse il caso. Addio, state sano e credetemi.
     
     
     
      1076
     
      A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
     
      Vienna 1 Gennaio 1759.
     
      In somma gli antichi proverbi sono sentenze venerabili. Dal vostro augurio di buone feste, ancorché istoriato e travestito, io m'avveggo che la volpe lascia il pelo, ma non il vizio: e che quella maledetta segretarìa vi sta ancor fitta nel capo. Io per vendetta dovrei oggi affibbiarvi un complimento arruotato di buon capo d'anno, che durasse almeno quanto una verrina o una filippica. Ma vi amo troppo e non voglio far torto al continuo desiderio che ho veramente della vostra felicità con queste specie d'eccezione cortigiana. O giovane o vecchio, io non mi sento più tentazione d'ingravidare. Fra parti ed aborti ho riempito nove volumi, e sono oggimai ristucco del mestiere di partorire. Chi sa? Le occasioni potrebbero forse sedurmi, ma non ne andrò certamente in traccia. Desidero che la vostra sacerdotessa possa vigorosamente adempir le funzioni del santo suo ministero; riveritela intanto a mio nome, e credetemi ostinatamente.
     
     
     
      1077
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 8 Gennaio 1759.
     
      È data il 16 dicembre la vostra, a cui rispondo, per la pigrizia delle lettere più fresche che non son giunte ancora.
      Avrò piacere che mi diate qualche contezza della sorte che avranno avuta in Roma le cure del Goldoni, che vi raccomando.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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