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      Che tutti i Gabinetti bollano presentemente nella fabbrica delle macchine onde vicendevolmente distruggersi è verità indubitata: siccome è indubitata pazzia il pretendere d'indovinarne le direzioni. Che per tutto si radunino in fretta nuvole bellicose è patente: ma è temerità il voler prevedere dove scaricheranno le loro tempeste. In un apparato così torbido ed in una così densa nebbia del futuro, gentilissima signora contessina, non credo che la prudenza possa suggerire altro contegno a' poveri particolari che quello di rimaner tranquilli spettatori delle incerte future vicende, delle quali non conviene prendere alcuna cura quando né succedono per colpa nostra, né possono per opera nostra essere impedite o promosse. Le disgrazie irreparabili e non meritate sono della classe delle leggi dell'umanità alle quali siamo soggetti nascendo, e sarebbe ridicolo chi si lagnasse di non esserne esente. Qui frattanto, benché si siano presi i quartieri d'inverno con una florida e numerosa armata, si recluta con un fervore insolito. Almeno è consolazione il veder che il nostro corpo politico non è presentemente soggetto a quella funesta letargia che lo dominava quando io prima mi trapiantai in questo terreno.
      Voi vorreste farmi viaggiare in Inghilterra, ed io non ne ho voglia. Il mare mi fa girare il capo, ed io non son dilettante di vertigini. Dopo aver teneramente abbracciata a mio nome la cara metà ditegli che risparmi le sue palinodie per qualche impiego meno inutile: che si ricordi il proverbio italiano che dice chi lava il capo all'asino perde il tempo, la lisciva ed il sapone: e si persuada una volta che chi nasce matto non guarisce mai.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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