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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 28 Maggio 1759.
La stagione gravida di eventi strepitosi non vuole ancor partorire, onde questa mia risposta alla vostra del 12 del cadente non appagherà molto l'impaziente vostra curiosità. Mi assicurano che Contades è in marcia verso l'Hassia, che Broglio sia in campagna, che l'armata dell'Impero torni ad avanzar verso Bamberga e che il principe Enrico si ritiri. Per la parte della Silesia, persona di conto m'ha ieri asserito che oggi 28 di maggio 40.000 Russi debbono essere sull'Odera, con ordine di trincierarvisi sino a' denti ed aspettare il general Fermor che deve raggiungerli con altri 20.000 uomini e l'artiglieria grossa, cagione della lentezza delle sue marce. Ho veduto lettere del 23 corrente di generali dell'armata di Daun, che scrivono alle loro mogli che non sanno se in avvenire potranno essere così regolari nella corrispondenza: argomento di mossa imminente. Tutto questo non dice ancor nulla, ma io non ho altra merce onde contentarvi.
Da una parolina che vi è sfuggita dalla penna sulle vicende lusitane, mi avveggo che voi siete ancora preoccupato de' pregiudizi del partito de' nostri maestri. Caro fratello, non giurate in verba magistri: argomentate su i fatti indubitati e rendete giustizia. La facoltà di ragionare è il più bel dono che ci ha fatto la Provvidenza e noi lo perdiamo, perché argomentiamo su principii che sempre abbiam creduti sicuri, senza averli mai esaminati. Oh di quante fandonie ho dovuto disingannarmi, che per lungo tempo ho venerate ciecamente in virtù dell'autorità magistrale!
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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