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      Ma aspettate: eccone uno. Ieri il signor conte Puebla, congedandosi meco, mi assicurò che domani domenica 13 del corrente partirebbe assolutamente per Gorizia, e che vi si renderebbe sollecitamente senza trattenersi punto in cammino. Per i gentilissimi abitatori delle amene sponde del Lisonzo questa non è nuova indifferente, e merita bene di servir di cagion motrice d'una lettera. Io l'ho pregato d'impiegar la sua eloquenza per ravvivar nell'animo della signora contessina le benigne disposizioni che ha sempre dimostrate a mio vantaggio: ed egli è cavaliere che sa, quando vuole, far uso lodevole e leggiadro di somiglianti commissioni. Vi priego in contraccambio di servirmi di protettrice appresso del medesimo: ben inteso che non s'impieghino nella protezione certe formule tanto espressive, che ne senta svantaggio il povero protetto.
      Io non voglio pensare alla Gran Brettagna: e voi fate malissimo a perdervi parole e pensieri. Lasciate che si diverta con le sue idee profonde, purché non sia nostra alleata. Chi vuol ragionar sulla condotta de' matti, corre rischio di perdervi il cervello.
      Alla cara metà un tenero abbraccio a mio nome, e riverenze senza fine. Desidero che qualche crisi felice mi obblighi a momenti ad un'altra lettera: intanto io sono col solito invariabile rispetto.
     
     
     
      1090
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 18 Giugno 1759.
     
      Spero che siate a quest'ora perfettamente ristorato de' danni che han cagionati al vostro ventricolo i lubrici talli di cicoria, e che in contraccambio degl'incomodi che (secondo la vostra del 2 corr.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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