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      Vi scrissi nella mia antecedente occupata dall'avanguardia dell'armata imperiale quella parte di Dresda che si chiama città nuova; e tutta poi l'armata suddetta giunta il dì 31 dello scorso agosto. Or continuando la leggenda vi dico che si fecero da' nostri i regolari approcci, si piantarono le batterie e si aprì la trinciera il dì 4 del corrente con preludio di due o tre bombe tirate con tal discrezione che non potessero passare il fosso per non risvegliare le infantigliuole a que' di dentro. A questo cenno il comandante prussiano dimandò capitolazione, e dopo breve dibattimento si concluse che la guarnigione uscisse libera, con gli onori di guerra e cassa militare, e fosse scortata a Magdeburg, rimanendo a noi i grandi magazzini, tutte le munizioni, attrezzi militari ed altre casse appartenenti al re nemico. I reali principi di Sassonia erano nella più sensibile letizia; ma perché si seppe che si accostava un soccorso di Prussiani e se ne ignorava la forza, la guarnigione non era uscita, la nazione forse per la diversità di religione male intenzionata, stimò bene il principe di Due Ponti di mettere in sicuro le persone reali, e le fece scortare la mattina del dì 5 sino a Teplitz in Boemia. Mandò intanto Vela, Brentano ed il general Maquir ad incontrare il soccorso prussiano che fu respinto e solennemente battuto, e si spera che potranno salvarsene pochi o nessuno, talmente si è procurato di tagliar loro le strade. Più di novecento disertori di questo corpo sono fuggiti in Dresda ed attendiamo i ragguagli del resto.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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