Aggiunga a tutto questo i testatici, e tante altre giornali nuove imposizioni, e s'imagini con qual leggiadria sieno atte a sostener questo peso le facoltà di un poeta. Ciò non ostante, sicurissimo che tutte le mie querele e le mie agitazioni non avrebbero cambiato il sistema già stabilito, ho risparmiata l'opera inutile, demitto auriculas tamquam iniquae mentis asellus, ubbidisco e mi raccomando alla Providenza. Ma quando avesse ella in Vienna uomo più abile e più attivo di me, non creda che nelle sollecitudini presenti potesse ottenere che s'impiegasse il tempo ad esaminare i piccoli gravami de' privati: ed al più se ne rimetterebbe la cognizione ai Deputati di Gorizia e Gradisca. Costì dunque (per ora), non in Vienna convien ch'ella faccia valere le solide sue ragioni: essendo vanità il lusingarsi che le nude istanze d'un particolare, con perniciosissimo esempio, dovessero così prontamente distruggere le disposizioni di un'intera deputazione. Ella vede che la compatisco per prova, e può ben credere quanto arrossisca della mia insufficienza: a dispetto della quale io sono con la dovuta costantissima stima di V. S. illustrissima, i componimenti di cui hanno per mallevadori il proprio merito, tutti gl'intelligenti e la posterità.
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A DANIELE FLORIO - UDINE
Vienna 29 Settembre 1759.
Con sommo piacere e riconoscenza ho letto i due bellissimi sonetti de' quali è piaciuto a V. S. illustrissima farmi parte nella gentilissima sua del 14 del cadente: e per decoro del proprio mio giudizio non trascurerò di render loro, nelle occasioni che si presenteranno, la meritata giustissima lode.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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