Interessato della gloria e de' vantaggi di così degno cavaliere prego il signor abate Freddi a comunicargli insieme con le mie riverenze questo mio parere.
1111
A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - SIENA
Vienna 1 Ottobre 1759.
Non ho risposto prima alla carissima vostra del 10 del caduto, perché prima non ho avuto risposta dell'ufficio fatto da me passare con alcuno di questi ministri etrusci a favore di codesto signor dottor Camillo Ricci per il vescovado di Soana. Questi han risposto de more che saran favorevoli, ma che conviene aiutarsi in Firenze. Fra gli altri il signor Molitoris si è sommamente meravigliato del cattivo gusto del pretendente, considerando questa prelatura poco desiderabile non meno per la qualità, che per la quantità.
Il sonetto che mi avete comunicato è bellissimo. Me ne congratulo veramente con voi, e vi son gratissimo di avermene fatto parte. Io non trovo esempio della rima che fa l'oggetto della vostra difficoltà: ed i rigoristi saran tutti contro di voi. Io per altro confesso la stupidità del mio orecchio, che non sente la differenza: e sostengo che non sarà mai sensibile a chi non sa scrivere. Addio. Ho molto da scrivere, e non posso dilungarmi: amatemi e credetemi.
1112
A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
Vienna 2 Ottobre 1759.
A tenore del vostro avviso, vi ho portato debitore ne' nostri conti di scudi 150 dall'avvocato mio fratello consegnati per me nella vostra cassa il dì 20 dello scorso settembre. Non mi avanzo, amico gentilissimo, a lunghi ringraziamenti, perché, oltre l'annoiarvi, so che saprei dir meno di quello che io sento e che spero che voi stesso sentiate della dovuta mia riconoscenza.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Freddi Ottobre Camillo Ricci Soana Firenze Molitoris Ottobre
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