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      Vi rendo grazie distinte dell'obbligante cura di consegnar la mia lettera al gemello a cui non credo discreto lo scrivere non avendomi egli risposto: è molto naturale che la rincrescevole situazione dell'inaspettata crisi in cui si trova non gli lasci per ora tempo né voglia di respirar nel commercio degli amici lontani. Io spero per altro che la sua conosciuta onestà e la disposizione naturalmente tranquilla e filosofica dell'animo suo gli produrranno un pacifico stato in cui solitamente consiste quella specie di felicità alla quale è permesso agli uomini di aspirare. Vi supplico (cadendovi in acconcio) d'assicurarlo della tenera mia costante amicizia, la quale in vece di scemare s'accresce nella parte che prende alle agitazioni in cui lo considero. Voi esclamate, a proposito del gemello, contro la malvagità degli uomini: e se foste in Vienna ne avreste motivi più luminosi. Il corso di questa campagna ha risvegliato un vespaio contro il nostro degnissimo maresciallo Daun: ed i poco benevoli valendosi di certe apparenze alle quali per giusti riguardi non si possono dar spiegazioni, hanno sedotto anche un numero considerabile di gente indifferente. L'augustissima padrona è giustamente irritata, particolarmente contro quelli che, informati delle anecdote cagioni della condotta del nostro savio capitano, fanno un reprensibile uso de' fenomeni inesplicabili al popolo, per iscemarlo di credito. Se si potesse scrivere senza riguardi l'istoria di questa campagna, questa sola farebbe conoscere il valore e la prudenza di Daun.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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