Quanto vi son grato dell'amichevole confidenza, altrettanto mi spiace che sia interrotto il trattato coniugale di cui degnate informarmi. Mi parea molto saviamente imaginato: e non vorrei che l'interrompimento di questo vi disgustasse d'incominciarne alcun altro. Io benché nemico del santo imeneo son persuaso che convenga moltissimo a voi, purché sia non dissimile nelle circostanze a quello che rimane sospeso.
Orsù, per oggi ho abusato abbastanza della vostra ministeriale tolleranza. Il piacere di ragionar con esso voi facilmente seduce. Sarò più cauto un'altra volta. Intanto credetemi con tenerezza eguale al rispetto.
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A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
Vienna 10 novembre 1759.
La vostra lunghissimamente differita risposta all'ultima mia lettera mi ha fatto credere, riveritissima signora contessina, che voi, ritirata nella solitudine dell'amena vostra campagna ed occupata fra cure dimestiche e le profonde filosofiche meditazioni, vi foste proposta, se non una solenne separazione, almeno una parentesi dal commercio degli uomini: ed aspettavo con ansietà che stanca dell'ozio vostro ritornaste a noi poveri mortali. Impaziente per altro di trovar ragionevoli motivi per disturbar con qualche mia lettera la tranquilla vostra taciturnità, aspettavo, e mi promettevo con tutto il resto del mondo qualche glorioso militar successo che autorizzasse la mia indiscretezza a defraudar di qualche momento le vostre morali occupazioni con una mia gazzetta. E chi non l'avrebbe sperato? Armate floride provvedute e numerose: capitano per replicate esperienze maggiore d'ogni eccezione: nemico due volte solennemente sconfitto con sì poca effusione del nostro sangue: e pure eccoci all'inverno, e non si vede raccolto il minimo solido frutto di così vantaggiose circostanze.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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