Per altro uomini gravi, perspicaci ed intesi di tutto (senza bisogno d'impararlo) hanno ben veduti, anche da lontano, gl'infiniti vantaggi che sono sfuggiti all'irresolutezza del nostro comandante presente ed informato, e che avrebbero potuto facilmente riportarsi contro quell'istesso nemico poco fa da loro sinceramente creduto ed autorevolmente predicato per invincibile - Invader Berlino! E dove siete voi, Fracastoro veneratissimo, così segregato dagli altri viventi, che non vedete qual nuova terribile scena apre presentemente il nostro nemico sul teatro di Sassonia? Una formidabile armata d'Hannoveriani avanza volando per Erfurt: una seconda dall'Alta Silesia con Foquet: una terza dalla bassa con Schmettau: una quarta dalla Pomerania con Manteiffel: oltre la grande che sostiene immobilmente il suo posto fra Meissen e Dresda.
Or che potrà fare il nostro povero Daun circondato da tutti i lati, angustiato dall'orrida stagione e dalla difficoltà delle sussistenze: coi Francesi titubanti al Meno ed i Moscoviti spettatori alla Vistola? Vogliono ch'io rifletta per consolarmi che un mese fa il maresciallo Daun aveva a fronte tanti nemici quanti ne avrà dopo tutti questi sforzi: che il nostro Laudon partito da qualche giorno per la Boemia fra 10 mila reclute già disciplinate che si trovano in Praga, qualche reggimento che potrà chiamar dai corpi di Moravia di Harrsch e da altri sparsi in vari luoghi procurerà d'accozzare insieme un'armatina al più capace di andar trattenendo il torrente: ma queste son cose da farsi: il nemico è pronto e risoluto, noi siamo tardi e dubbiosi, onde compatisco ma non imito chi trema.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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