Io l'ho da più di trent'anni fra le mie memorie, e ripassandomi tante volte sotto gli occhi non mi si è mai presentato finora in un punto di vista che mi soddisfi. Se una volta ne trovassi per avventura il bandolo, forse m'indurrei a trattarlo in grazia della Didone.
Conservatevi, caro amico, e tirate innanzi, come tutti facciamo, sperando il bene e tollerando il male. Riamatemi, riverite divotamente a mio nome il signor Bruni, e credetemi, non meno a vostro che a riguardo di quanto vi appartiene, l'antico costantissimo servitore ed amico.
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AD ANTONIO GREPPI - MILANO
Vienna 28 Febbraio 1760.
Dal signor Wagenseil, che, ritornato d'Italia pieno di gratitudine e di confusione, mi ha fatto il lungo racconto di tanti generosi e continuati favori che ha ricevuti in Milano da V. S. illustrissima, ho compreso quanta parte mi tocchi degli obblighi del medesimo, avendogli io procurato con le mie preghiere la di lei superiore assistenza. Dopo avergliene rese a mio proprio nome le dovute vivissime grazie, io mi congratulo seco di aver sortito dalla natura un animo che per vantaggio della società meriterebbe di potersi spiegare in teatro che ne limitasse meno la benefica carriera. Se può trovarmi atto a qualche contraccambio, non mi defraudi del piacere di mostrarle con l'opera l'amicizia, la stima, la riconoscenza e il rispetto con cui sono e sarò sempre.
1133
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 3 Marzo 1760.
Parte a cotesta volta il signor abate Ramagini, uomo di colta e solida letteratura, il quale nella lunga dimora che ha fatto in queste parti ha molto onorato la nostra patria: non solo col meritato credito della sua dottrina, ma con quello altresì d'un illibato carattere a differenza della maggior parte de' nostri, che vengono quasi a gara a render detestabile a questa nazione il povero nome italiano.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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