Pensatevi seriamente, e siate persuaso che la sospensione del vostro lavoro non iscemerà punto in me quella grata tenerezza che il solo averlo intrapreso mi ha giustamente cagionato.
De' tre anni di cui mi richiedete non posso dirvi altro se non che cessarono affatto in essi gli studi miei poetici, che la giurisprudenza e i classici greci erano allora le mie prescritte occupazioni, oltre la pratica del vostro Foro ch'esercitai nello studio e sotto la direzione del defunto pontefice Lambertini allora avvocato concistoriale, siccome in una udienza (se mal non mi ricordo) egli stesso affettuosamente vi disse. Non vi son nuove guerriere, ma non ne saremo lungo tempo digiuni, se l'ispido inverno non si ostina ad usurpare i dritti della primavera. Addio. Abbracciate per me la sorella, conservatevi e credetemi.
1135
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 17 Marzo 1760.
Rispondo diffusamente alla vostra del 1° del corrente col solo avvisarvi d'averla ricevuta. Perché non intendo d'entrare in materia sulle circostanze che ammirate in cotesto luminoso ciarlatano che raccoglie così straordinario tributo di grossetti, d'applausi e di denti dai nostri penduli quiriti. Io rispetto per altro in esso la buona fede di non nascondere la sua professione a dispetto del cattivo esempio di tanti suoi colleghi che passano per uomini d'alto affare. Anzi ne' prossimi santi giorni vi consiglio a non dimenticarvi di confessare in atto di penitenza la detrazione di cui siete reo avendolo chiamato impostore. Non vi son nuove, onde vi abbraccio con la sirocchia, e sono.
| |
Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
|
|
Foro Lambertini Marzo
|