La prima e più considerabile si è che lo stromento ch'ei tratta qui è notissimo, avendo la Corte da più di trentacinque anni al suo soldo il signor Elman, uomo profondissimo in qualunque specie di musica, e patriarca di tutti i pantalonisti dell'universo. Di più il signor Nöel non solo non ha per sé la novità dello stromento, ma né pur quella della persona, perché alcun anno fa ha suonato in Vienna ed ha sentito lo svantaggio del paragone. E finalmente perché sconsigliatamente ei viene in questi paesi nell'aprirsi d'una strepitosa campagna che occupa l'attenzione e la curiosità del pubblico e del privato, e quando tutta la nobiltà e la Corte abbandona la città ed è sparsa per le ville e per i giardini. A dispetto di tanti ostacoli, io ho messo in opera un ultimo efficace tentativo: e se questo riesce vano consiglierò al nostro raccomandato a cercar clima più favorevole al suo mestiere: benché in tutto il settentrione io non saprei additargli angolo dove il furor marziale lasci ozio per pensare alla musica. Le nozze che qui seguiranno nell'autunno venturo forse l'hanno sedotto a questo viaggio: ma come può egli rimaner qui tanto tempo sulle sue spese, coll'incerta speranza d'esser sentito una volta e ricevere un regalo che, corrispondente all'opera, sarà molto inferiore al suo dispendio?
La mia salute è così discola che non merita che si parli di lei. Custodisca Vostra Eccellenza gelosamente la sua: faccia presente il mio rispetto al signor principe ed a tutta la florida famiglia, e mi creda con l'antica divozione ed ossequio.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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